L'eteronomia introiettata secondo Marcuse

Nella comprensione della psicologia sociale e politica, il concetto di eteronomia introiettata emerge come una lente attraverso la quale si può esplorare non solo le dinamiche interne della motivazione individuale, ma anche le implicazioni più profonde per il controllo sociale e la critica delle strutture di potere dominanti.

Partendo dalla teoria dell'autodeterminazione di Edward Deci e Richard Ryan, l'eteronomia introiettata si distingue come una forma di motivazione estrinseca parzialmente internalizzata. Questo significa che le persone adottano comportamenti e valori non tanto per un'autentica identificazione con essi, ma più per evitare sentimenti di colpa, ansia o per ottenere approvazione esterna. È un punto di confluenza tra influenze esterne e una sorta di adozione interna delle norme e delle aspettative sociali, anche se non necessariamente pienamente accettate o integrate nel sé individuale.

Tuttavia, il filosofo Herbert Marcuse amplia significativamente questo concetto. Per il sociologo tedesco, l'eteronomia introiettata non è solo una questione di motivazione individuale, ma diventa un meccanismo fondamentale attraverso il quale le società avanzate mantengono il controllo sui propri cittadini. Marcuse sostiene che nelle società industriali avanzate, il dominio non si manifesta solo attraverso la coercizione diretta, ma anche attraverso una manipolazione subdola delle coscienze.

Secondo lo stesso Marcuse, le persone sono indotte a internalizzare norme e valori sociali come propri, ma questo processo avviene più per conformità sociale che per una scelta autentica e consapevole. Questo fenomeno, per Marcuse, non solo limita la vera libertà individuale, ma perpetua anche le strutture di potere esistenti. Marcuse critica aspramente l'idea che il consenso apparente alla società dominante rifletta una vera autonomia individuale. Invece, suggerisce che l'apparente libertà di scelta sia distorta dalle influenze culturali e sociali che determinano ciò che è considerato accettabile e desiderabile.

Questo concetto di eteronomia introiettata ha implicazioni profonde sia sul piano sociale che politico. Indica la necessità di una critica radicale delle strutture di potere che operano a livello mentale e culturale, oltre che economico. Marcuse invita a una riflessione sulle condizioni che permettono o limitano la vera autonomia individuale e il pensiero critico.

La sua critica si estende alla "società unidimensionale", in cui il pensiero critico e la vera autonomia sono soppressi a beneficio delle esigenze del sistema dominante. In conclusione, il concetto, sempre nella prospettiva di Marcuse, non è solo una questione di motivazione personale, ma una critica sistematica alle dinamiche di potere e controllo sociale nelle società moderne.

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