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Lezioni americane 1966-1977

La figura di Herbert Marcuse, filosofo e pensatore di spicco della Scuola di Francoforte, torna d'attualità con la pubblicazione di una raccolta di suoi interventi inediti, "Lezioni americane 1966-1977" (a cura di Luca Mandara, Mimesis). Il volume, che copre un decennio cruciale del suo percorso intellettuale, offre una preziosa testimonianza del suo impegno politico e della sua incessante riflessione sul ruolo della ragione nella società contemporanea.

Al centro del pensiero di Marcuse emerge la critica alla ragione strumentale, ossia quella visione che la riduce a mero strumento di dominio e controllo. Questa critica, già sviluppata nelle sue opere precedenti, assume un'urgenza ancora maggiore nel contesto degli anni Sessanta e Settanta, segnati da forti tensioni sociali e dall'emergere di nuovi movimenti di contestazione.

Per Marcuse, la ragione ha il potenziale per essere uno strumento di emancipazione, ma questo richiede una rottura con la sua logica dominante. Occorre liberarla dalle sue maglie repressive e aprirla a nuove possibilità. In questo senso, l'arte rappresenta per Marcuse un esempio di prassi alternativa, capace di "utilizzare il materiale storico" in modo creativo e innovativo, anticipando così una trasformazione sociale realmente possibile.

Le "Lezioni americane" ci invitano a riflettere sul rapporto tra teoria e prassi, tra pensiero e azione. Marcuse sottolinea che la filosofia non può rimanere confinata nel suo regno di pure idee, ma deve confrontarsi con la realtà concreta e con le sue contraddizioni. Il compito del pensiero è quello di elaborare strategie di cambiamento che siano all'altezza delle sfide del presente.

L'attualità del pensiero di Marcuse risiede proprio nella sua capacità di interrogarsi sui grandi temi della società contemporanea, come la repressione, l'alienazione, il ruolo della tecnologia e il futuro della democrazia. Le sue riflessioni ci offrono una lente preziosa attraverso cui leggere le contraddizioni del nostro tempo e immaginare alternative concrete per un futuro più giusto e libero.

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